Un paio di settimane fa sono stata a Stoccolma: il viaggio è andato molto bene e mi sono resa conto dei progressi che ho fatto negli ultimi mesi seguendo questa dieta.

Circa un anno e mezzo fa, quando iniziai il mio percorso lowFODMAP, l’idea di viaggiare mi rendeva davvero nervosa: troverò i cibi adatti? Riuscirò a tenere sotto controllo i sintomi? E se mi sentissi male? Ero addirittura arrivata a pensare che forse starmene a casa sarebbe stata la soluzione migliore. E dire che io ho sempre amato viaggiare!

Dopo vari tentativi, errori, scivoloni e piccoli successi, oggi posso dire di saper gestire la situazione-viaggio molto meglio rispetto ad un anno fa e di sentirmi molto più a mio agio. Vorrei quindi condividere con voi alcuni consigli che credo possano essere utili a coloro viaggiano seguendo questa dieta.

Il viaggio di andata

Che sia in aereo, in treno o in auto, se potete, vi consiglio di portare qualche provvista da casa. Spesso si è già un po’ nervosi prima della partenza: ho preso tutto? E se la valigia pesasse più di tot kg? Siamo già in ritardo! Oddio, il traffico! La cosa più saggia da fare è senza dubbio partire con qualcosa in borsa che ci sazi e non ci crei problemi di stomaco o intestino. Io di solito opto per per un paio di ovetti bolliti, sticks di carotine e/o pomodorini, qualche noce e magari uno o due pezzetti di cioccolato fondente. La situazione è diversa se si affrontano viaggi molto lunghi: in tal caso è meglio rivolgersi alla compagnia aerea e chiedere se servono pasti senza grano (chiedete “senza glutine”), senza lattosio e magari senza aglio e cipolla.

Colazione

Se siete in appartamento, ovviamente non ci sono problemi: potete preparare la vostra colazione come a casa. Tuttavia, se siete in hotel, la situazione è diversa. Se il buffet dell’hotel è “internazionale”, io di solito opto per la colazione salata: uova, salmone o prosciutto crudo (se c’è), da abbinare a crackers o gallette (spesso portate da casa). Se in invece la colazione è “continentale” (a base di pane, croissant, marmellata e biscotti) allora la situazione potrebbe essere un po’ più complessa. Potete chiedere a personale dell’hotel se può procurarvi pane senza glutine (senza però essere sicuri che tutti gli ingredienti vadano bene). Oppure potete semplicemente ricorrere ai crackers o alle gallette che avete portato da casa e aggiungere burro, marmellata e frutta fresca dell’hotel.

Pranzo e cena

Di solito quando sono fuori a pranzo o cena ordino più che altro i secondi piatti (a base di carne, pesce e uova) e le insalate. Se siete all’estero, vi consiglio di specificare “senza salsa” o “sauce on the side” (salsa a parte), perché spesso anche la più low FODMAP delle insalate può essere accompagnata da salse contenenti latte, aglio, cipolla etc.

Snack

Probabilmente, se il personale dell’aeroporto controllasse la mia valigia, penserebbe che stia partendo per un’isola deserta. Da almeno un anno a questa parte, la mia valigia infatti è sempre piena di… cibo! Di solito porto con me snack low FODMAP, come crackers o gallette (di riso, quinoa, grano saraceno, castagne), cioccolato fondente, noci di vario tipo, crema di frutta secca, semi di chia, barrette. Portare snacks “sicuri” è infatti il modo migliore per evitare attacchi di fame che mi indurrebbero a consumare cibi high FODMAP.

Medicinali

Non uso mai medicinali, ma quando sono in viaggio porto sempre con me le pastiglie di lattasi, così se sono a cena fuori e la scelta è ristretta posso concedermi piccole quantità di lattosio senza problemi. A volte, per sicurezza, porto con me anche Buscopan e Imodium, ma devo ammettere che non li uso praticamente mai.

Porzioni

Come dico spesso la dieta si chiama low FODMAP perché non prevede la totale eliminazione di tutti i FODMAP. Soprattutto se avete superato la fase di eliminazione, potete certamente permettervi di assaggiare piccole quantità di cibi “non ammessi”. La cosa importante è non esagerare perché quando si parla di FODMAPs ciò che conta è più che altro l’effetto-accumulo. I primi giorni in vacanza potreste “sgarrare” e sentirvi comunque bene (anche essere rilassati aiuta), tuttavia vi consiglio di alternare pasti low FODMAP ad altri in cui provate qualche cibo nuovo (magari tipico del posto in cui vi trovate). Mantenere un giusto equilibrio tra pasti low FODMAP e non è infatti il segreto per continuare a sentirsi bene pur “sgarrando” un pochino ogni tanto. Mi raccomando non cadete nel tranello: “ormai ho sgarrato, via libera, mangio tutto quello che mi pare e poi quando torno ricomincio”, perché potreste davvero peggiorare la vostra situazione e passare il resto della vacanza nervosi, a disagio o peggio ancora… in bagno. 

Relax

L’ultimo consiglio è: rilassatevi! Lo stress è senza dubbio un fattore che contribuisce a peggiorare i sintomi dell’intestino irritabile, dunque cercate il più possibile di rilassarvi, anche perché – diciamocelo – viaggiare è davvero un’esperienza meravigliosa.

Come seguire la dieta low FODMAP anche in viaggio è stato modificato il 5 Gennaio 2018 da Redazione

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