Alcune tra le domande che mi vengono rivolte più spesso sono: perché in altre liste il tal cibo è ammesso, mentre nella tua no? O viceversa, credevo che il tal cibo non si potesse mangiare, mentre invece nella tua lista è ammesso, perché? Il dietista mi ha consigliato di consumare questo alimento, ma vedo che nella tua lista è incluso tra gli alimenti non ammessi, sei proprio sicura? E via dicendo…
In questo articolo cercherò di rispondere brevemente a queste domande.
Da dove prendi le informazioni contenute nella tua lista?
Come potete ben immaginare, non mi sveglio di mattina e decido di inserire alimenti a caso nella lista 😉 né tantomeno mi baso sulla mia esperienza personale, dato che, come ho ripetuto più volte, ognuno di noi è diverso e reagisce in maniera totalmente differente ai vari alimenti. Quello che può farmi star male, potrebbe non avere alcun effetto su qualcun altro, e viceversa.
Ci tengo quindi a precisare che la mia lista di alimenti è basata solo ed esclusivamente sulle informazioni ufficiali fornite dalla Monash app, l’applicazione elaborata dai ricercatori della Monash University, l’università australiana in cui è stata elaborata la dieta low FODMAP e dove vengono testati gli alimenti.
Perché ci sono delle differenze tra le varie liste di alimenti low FODMAP?
Come potete immaginare testare gli alimenti per il loro contenuto di FODMAP non è un’impresa facile. Da quel che so, per ora solo un paio di laboratori in Australia e uno a Londra possiedono le attrezzature adatte per effettuare questi test. Dunque, vi consiglio sempre di verificare bene la fonte da cui provengono le informazioni contenute nella lista che state consultando. Quali fonti utilizzano questi siti per redigere le proprie liste? Le loro informazioni sono diverse da quelle contenute nella Monash App (e quindi nella mia lista) perché magari hanno preso contatto con altri laboratori dove vengono testati gli alimenti? Ne dubito.
In poche parole, a volte ci sono delle differenze perché molte liste non sono affidabili.
Non nascondo però che anche nei “circuiti ufficiali” talvolta circolano informazioni contraddittorie rispetto ad alcuni alimenti. È il caso ad esempio dei broccoli che inizialmente venivano considerati assolutamente da evitare, mentre test più recenti hanno dimostrato che in piccole quantità possono essere ben tollerati perché contengono quantità moderate di FODMAP. Altre volte quindi potrebbero esserci delle differenze perché le liste non sono aggiornate.
Se il dietista mi consiglia di assumere un alimento che nella tua lista risulta tra quelli non ammessi, come devo comportarmi?
Innanzitutto, bisogna tenere presente che la lista della spesa, contenente i cibi ammessi e non ammessi, è solo il punto di partenza: quest’ultima deve essere adattata in base alle esigenze di ciascuno. È probabile dunque che il/la vostro/a dietista vi abbia consigliato di assumere un determinato cibo per un particolare motivo, pur sapendo che non è low FODMAP. Se tuttavia credete che tale alimento vi provochi dei disturbi, non esitate a discuterne con lei/lui.
La lista migliore è quella basata sulle vostre esigenze
Ribadisco, la lista della spesa che trovate sul mio blog deve essere il punto di partenza: spetterà a voi – con l’aiuto di uno specialista – adattarla alle vostre esigenze e modificarla in base alle vostre (in)tolleranze.
Un esempio: chiunque potrà dirmi che l’uva è low FODMAP, ma io proprio non la tollero. Che devo fare? Mangiarla a tutti i costi? Certamente no!
Oppure, da sempre bevete il latte di riso e pensate di tollerarlo benissimo? Non c’è alcun motivo per cui dobbiate smettere di berlo.
Come ha scritto di recente Patsy Catsos, una tra i massimi esperti in dieta low FODMAP: “The FODMAP elimination diet is a process, not a list of acceptable foods”, “la fase di eliminazione della dieta è un processo, non una lista di cibi ammessi”. Sì, è un processo lungo, ma fondamentale per imparare a conoscere sé stessi, il proprio corpo e trovare ciascuno il proprio equilibrio.
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